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Nel 1933 lo scrittore e attivista politico Heinrich Mann e la sua compagna, Nelly Kröger, fuggono dalla Germania nazista, trovando rifugio prima in Francia e poi, ormai senza speranze, a Los Angeles. Attraverso la loro storia d'amore passionale e tormentata l'autrice guarda il mondo culturale europeo della prima metà del Novecento, e le vicende di Heinrich e Nelly si intrecciano con quelle del fratello di Heinrich, Thomas Mann; di sua sorella, Carla; degli amici, Bertolt Brecht, Alfred Doblin, e Joseph Roth; e con quelle degli scrittori James Joyce, Franz Kafka, e Virginia Woolf, tra gli altri. Evelyn Juers anima questa generazione di esuli con una straordinaria intensità e un racconto potente: tra scompartimenti ferroviari, cabine di navi e camere in affitto, i Mann si aggrappano disperatamente a ciò che è rimasto loro - i loro corpi, le loro menti e i loro libri.